Purtroppo, essere sensati non è una cosa comune. Molta gente pretende trattamenti da re e regine al caffè sotto casa, al banco del pesce del mercato di quartiere o nell’edicola all’angolo. E per quanto possa essere famoso il detto ‘Il cliente ha sempre ragione’, lasciatemi dire che non è così. Il cliente ha ragione finché rispetta il regolamento dello stabilimento, è gentile e rispettoso con lo staff e fa richieste entro il limite del fattibile. Lo staff, per quanto possa sembrarlo, non è composto da dei onniscienti e con poteri magici. Certe cose non sono umanamente possibili, e la gente dovrebbe mettersi il cuore in pace e capirlo.
Ho deciso così di scrivere quelle che, dal punto di vista di una receptionist ma anche viaggiatrice e assidua frequentatrice di ostelli, sono le 10 regole fondamentali per rendere il soggiorno indimenticabile nel miglior modo possibile, tenendo conto dello staff e di ciò che più ci fa impazzire così come delle necessità dei viaggiatori.
Fate tesoro di questi consigli, perché non c’è niente di peggio del malocchio gettato da uno staff esausto e ridotto al limite da pretese assurde!
- Partiamo dalle basi: bisogna leggere le condizioni e regole dell’ostello PRIMA di fare la prenotazione. Ogni piattaforma di prenotazione, da Booking a Hostelworld, passando per Airbnb e il sito della struttura, ha le informazioni necessarie per capire se l’ostello in questione corrisponde alle richieste dell’ospite, dalla presenza della tv in camera alla colazione, dagli orari alla politica di cancellazione. Se, al momento dell’arrivo, ci si presenta con un cane dov’era scritto che non si può, non c’è santo che tenga, lo staff ha tutti il diritto di cancellare la prenotazione.
- Una volta trovata la struttura perfetta, è consigliato prenotare in anticipo: in questo modo si ha tempo di pianificare il resto del soggiorno in base agli orari dei musei, delle attrazioni principali della città e molto altro. In caso si dovesse modificare le date o cancellare l’intero soggiorno, bisogna tenere conto delle regole sulla cancellazione: molti ostelli infatti permettono di cambiare gratuitamente fino a uno o due giorni prima dell’arrivo, e se ci si accorge di dover fare dei cambi prima di questi giorni non si rischia di pagare un sovrapprezzo.
- Sebbene spesso non sia obbligatorio, mettere l’orario di arrivo aiuto moltissimo lo staff: nelle strutture che non hanno la reception aperta 24/7 il late check in non è sempre fattibile. Alcuni ostelli permettono di arrivare più tardi pagando un leggero sovrapprezzo (segnalato sempre sul sito), altri invece chiudono e non c’è modo di arrivare tardi. Se l’orario dovesse cambiare per un eventuale ritardo dei mezzi o altro, mettersi in contatto con l’ostello per chiedere cosa fare allo staff è la soluzione migliore.
- Bisogna anche essere gentili e comprensivi se ci vuole un po’ di tempo per il check in o per soddisfare le richieste dei clienti: lo staff fa tutto il possibile per venire incontro a tutti quanti allo stesso modo.
- Fare richieste sensate può sembrare un’ovvietà, ma non è sempre così. Non tutti capiscono che no, non puoi andare sulla luna prendendo un treno da Porta Nuova ne’ richiedere una tele in camera, se non è tra le opzioni presenti sul sito. Inoltre, se vuoi un cioccolatino sul cuscino o una rosa sulla scrivania sarò più che felice di soddisfare questa richiesta, se mi darai i soldi per pagarlo. Perché 25€ a notte non comprendono i lussi da albergo a cinque stelle e io non posso far apparire magicamente una piscina o torte a tre piani (rigorosamente rossa!) solo perché mi viene chiesto.
- Rispettare. L’orario. Delle. Pulizie. Non c’è niente di peggio di vedere gente nuda che vuole farsi la doccia mentre una cerca di pulire le stanze.
- Chiacchierare con gli altri ospiti porta sempre a conoscenze fantastiche. Non importa se si sta viaggiando da soli o in compagnia, iniziare una conversazione con i compagni di stanza o chiunque sia in sala comune è sempre un’ottima idea. In questo modo si conosce gente nuova, ci si può organizzare per andare da qualche parte tutti insieme, ci si scambia consigli su cosa visitare e ci si diverte in gruppo.
- Chiedere consigli allo staff è uno dei modi migliori per conoscere la città. Spesso chi lavora in un ostello vive in città e conosce tutti i posti più fighi e meno turistici da vedere: niente di male nel visitare museo o palazzo simbolo della città, sono simboli per una ragione, ma vuoi mettere a confronto il cibo di una vera piola torinese con la pizzeria da sabato sera, pieno di gente e con lo stesso menù che altri migliaia di locali offrono?
- In ostello c’è anche altra gente! Il che significa che bisogna rispettare le regole base del buon vivere: non fare casino di notte, evitare di usare troppo aglio o cibi che appestino la cucina, lasciare le zone comuni in ordine e via dicendo. Vale la cara vecchia regola del ‘non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te’: se la cucina è in ordine, sarà molto più facile mantenere quello stato per chiunque la usi in seguito, e lo stesso vale per le docce, la sala comune e via dicendo.
- A meno che l’ostello scelto non sia un party hostel, quindi adatto alle feste e a quantità infinite di bibite, limitare la quantità d’alcool è necessario – svenire/vomitare non è divertente. Pulire il casino ancora meno.
Vi prometto che se seguirete queste semplici regole, che purtroppo vengono ignorante più spesso di quanto si creda, diventerete l’esempio del Cliente Perfetto, colei o colui che tutti vorranno ospitare. Basta davvero poco per farsi apprezzare dallo staff e lasciare un ricordo positivo alle spalle, ve lo assicuro; sorridere, essere sensati e gentili è tutto ciò che noi receptionist chiediamo.
Le richieste assurde lasciate al genio della lampada; noi non facciamo miracoli, almeno per ora.