Libri · Monthly Wrap-Up

Di investigatori obesi e autostoppiste – Letture di Ottobre 2019

Ottobre è stato un mese pieno e fantastico, cosa che, per fortuna, non mi ha fermato dal leggere un bel po’ di libri molto interessanti. Ne ho iniziati ben 11; nove li ho finiti, uno l’ho mollato e sto ancora leggendo l’undicesimo.

Ma procediamo con ordine.

Libro numero uno: Perry Mason e le prove indiziarie, Erle Stanley Gardner. Perry Mason è sinonimo di storie ben scritte, scorrevoli e originali, e questo romanzo non è da meno. Inoltre, mi piacciono moltissimo le scene che avvengono in tribunale, nel quale Perry Mason riesce davvero a dare il meglio di se e dimostrare che gli avvocati non sono sempre i cattivoni opportunisti che spesso vediamo nelle serie tv. Sono momenti geniali e divertenti.

Libro numero due: In, Natsuo Kirino, Era da un annetto circa che volevo iniziare questo romanzo, e finalmente ci sono riuscita! E’ stato un’enorme sorpresa, tra l’altro. La Kirino è una scrittrice molto cruda: ho letto quattro altri libri suoi e sono uno più duro dell’altro, con una serie di crimini orribili e narrati con molti dettagli. Credo sia proprio quello uno dei suoi punti forti, ovvero la capacità di parlare di crimine senza peli sulla lingua, senza censura, eppure riuscirci senza rendere il tutto una specie di b movie pieno di sangue finto e braccia di plastica tagliate. Lo fa, per quanto possa suonare strano, con delicatezza e serietà. Eppure in questo romanzo parla di qualcosa di completamente diverso, ovvero della giovane scrittrice Suzuki Tamaki che, mentre riflette sulla fine della relazione con il suo amante, ora in punto di morte, lavora su un libro/inchiesta. Da anni è ossessionata dalla misteriosa X, amante di Midorikawa Mikio e protagonista di un romanzo nel quale l’autore narra il momento in cui sua moglie scopre il tradimento e la lotta tra i due che ne segue. Tamaki è decisa a scoprire l’identità di X e nel farlo rivive momenti importanti della sua vita, in una specie di viaggio simbolico verso la scoperta di se stessa.

Libro numero tre: Abbiamo trasmesso, Rex Stout. L’ospite di una trasmissione radiofonica viene avvelenato e muore bevendo la bevanda sponsor del programma, il tutto in diretta. Nero Wolfe decide quindi di investigare per scoprire non solo il colpevole, ma anche chi sia l’uomo misterioso che l’ha chiamato consigliandogli di lasciar perdere tutto. Ben scritto e interessante.

Libro numero quattro: Navi a perdere, Carlo Lucarelli. Allora. Carlo Lucarelli è quasi un mito per me, Dee Giallo è probabilmente la miglior trasmissione radiofonica di sempre, quindi quando ho visto questo libro in biblioteca non ho nemmeno provato a trattenermi dal prenderlo. E se sono molto felice: si tratta di una breve ma scrupolosissima inchiesta sulle navi usate per trasportare materiale radioattivo e rifiuti tossici che, casualmente, finiscono con l’affondare nel Mediterraneo. Tra qualche giorno pubblicherò un intero articolo dedicato a questo libro, quindi stay tuned for more details!!

Libro numero cinque: La società degli Immortali, Wes Craven. Questo è il libro che ho lasciato a metà. La storia è fatta di esperimenti scientifici, fughe, esplosioni, cloni, promesse di immortalità e dettagli molto espliciti di operazioni chirurgiche, con purtroppo poca trama alle spalle che possa giustificare tutto quanto. Forse il problema è proprio quello; troppe cose tutte insieme e il libro sembra un action movie senza molto senso e un po’ prevedibile. E in quel contesto, inserire una specie di teoria/storyline sulle anime gemelle è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Forse come film sarebbe stato interessante, ma così è sicuramente troppo.

Libro numero sei: Il nuovo sesso: cowgirl, Tom Robbins. Questo è difficile da spiegare. E’ fantastico, un insieme di autostop, cowgirls pronte alla rivolta, prodotti per l’igiene femminile, gru americane che forse scompaiono forse no, sacchi di peyote, strani eremiti cinesi che forse sono giapponesi e una ragazza, Sissy, con i pollici più grandi della terra. Fa ridere, pensare, ti fa venire voglia di mollare tutto e passare una decina di anni vagabondando in giro per il mondo e magari occupare una fattoria per renderla una riserva naturale. Insomma, da leggere.

Libro numero sette: Colpo di genio, Rex Stout. Durante una cena, uno degli ospiti muore a causa di un piatto avvelenato con dell’arsenico. Nero Wolfe, uno degli altri ospiti inseme al fedele Goodwin, decide di risolvere il delitto il prima possibile, dato che tocca molto da vicino il suo cuoco Fritz oltre ad Archie e se stesso. La storia è interessante, si legge in fretta ed è abbastanza leggera, ma non è nemmeno una delle più particolari di sempre. Forse è ora per me di prendere una pausa dai gialli e puntare sui fantasy per un po’, magari così non rischierò di annoiarmi leggendo storie fondamentalmente molto simili tra loro.

Libro numero otto: Dalla parte delle bambine, Elena Gianini Belotti. Questo libro è uno studio sulle differenze nell’educazione dei bambini e delle bambine fin dalla gravidanza. Maschi e femmine vengono trattati, amati e protetti in modo diverso dai genitori e dagli insegnanti, che fin dall’inizio, ‘costruiscono’ bambini aggressivi, estroversi e prepotenti e bambine passive, pronte ad obbedire agli ordini maschili e costrette a rappresentare una caricatura di se stesse per il resto della loro vita. Sebbene sia stato scritto negli anni Settanta e certi aspetti sociali siano cambiati, quest’indagine continua ad essere estremamente rilevante al giorno d’oggi. Magari noi ragazze non indossiamo più il grembiule e abbiamo qualche opportunità in più rispetto a quaranta anni fa, ma la maggior parte delle cose è rimasta uguale: quanti insegnanti maschi di asilo conoscete? Quante volte vi siete sentite dire di non fare questo o quello perché le signorine non si comportano in un certo modo? Quanti bambini vengono fermati quando vogliono fare qualcosa di ””””femminile””””’ perché rischiano di non essere abbastanza uomini? Il sessismo esiste ancora, e più spesso di quanto non vogliamo viene inculcato nelle nostre teste fin dall’inizio.

Libro numero nove: The Idiot, Dostoyevsky. Visto che la vita è breve, ho deciso che la passerò leggendo L’Idiota in inglese. Ovviamente non l’ho ancora finito, ma spero di riuscirci in qualche settimana. Vedremo. Nel frattempo però leggerò anche altro, perché mi va.

Libro numero dieci: Vicolo cieco, Rex Stout. Un uomo muore, la polizia trova una testimone che mette in mezzo Goodwin, lui e Nero indagano. Quando riesci a scoprire il colpevole del crimine dopo 25 pagine su 70, per quanto questo faccia meraviglie per l’autostima e ti faccia sentire super intelligente, si rovina un po’ la lettura. Perché andare avanti se so già come e perché l’omicidio è avvenuto?

Libro numero undici: Un mistero per Goodwin, Rex Stout. Qualcuno spedisce una cravatta macchiata di sangue a Goodwin che decide di scoprire il motivo, trovandosi nel mezzo di un’indagine per omicidio. Quando il principale indiziato chiede aiuto a Nero e Goodwin, shit gets real. C’è poco altro da dire, è bello ma non la cosa più originale che abbia mai letto.

Eccoci qui. 31 giorni e 9 (o 11, a seconda dei punti di vista) libri. Alcuni molto belli, altri un po’ meno, ma tutto sommato è stato un mese positivo anche sotto questo aspetto.

Vedremo come andrà il prossimo, ma una cosa avverrà per certo: raggiungerò il mio obbiettivo, che consisteva nel leggere 100 libri in un anno. Ormai me ne manca solo uno…

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