Bookmas 2019 · Libri

Le foto più belle del mio profilo Bookstagram, secondo il mio modesto parere | Bookmas 2019 Day 12

Oggi voglio parlare di Instagram e di passo fare un po’ di self-promotion, perché mi va. 😁

Vi porto quindi in un breve tour del mio profilo, anzi, uno dei tre, in particolare quello dedicato ai libri. Se vi interessa, potete trovarlo qui.

Partiamo dalla primissima foto che postai, ovvero quella di Dune. Ricordo che decisi di aprire un terzo profilo su IG, dopo quello personale e uno dedicato al cibo, proprio mentre leggevo questo romanzo di Herbert in un bistrot vicino a casa mia. Scattai la prima foto sul tavolo della cucina di mia nonna, accompagnando il libro con una bella tazza di orzo, una delle mie bevande preferite. In un primo momento pensai di mantenere questo stile di foto per tutti gli scatti che avrei postato, ma cambiai presto idea, come vedrete in seguito.

Di questa foto mi piacciono tantissimo i colori sullo sfondo, più che il libro stesso. Era una giornata magnifica e calda, nonostante fossimo già in autunno, e le foglie di tutte le sfumature possibili mi colpirono molto e decisi di scattare subito una foto ricordo. La feci in piazza Carlo Felice, a due passi dal mio ostello, mentre tenevo compagnia a un’amica che mangiava qualcosa. Insomma, in pausa pranzo gli altri mangiano e io leggo.

Tentennai molto prima di decidermi finalmente a comprare questo libro ma quando cedetti lo divorai in pochissimo tempo ed entrò di prepotenza nella top ten dei miei libri preferiti. Lo feci leggere anche a mia madre, che si commosse e lo apprezzò almeno quanto me. Realizzai questo scatto in ostello, in attesa di iniziare il mio turno di lavoro in un giorno come tanti.

Il Mostro della Montagna è il primo giallo che lessi in tutta la mia vita, e segnò moltissimo tutte le letture successive. Fu davvero il principio di un’era per la mia vita divoratrice di romanzi (quasi) professionale. Inoltre fu il primo tema che affrontai sul blog dopo una breve introduzione; ricordo perfettamente di aver scritto quell’articolo in coda alla GAM, aspettando di poter fare il biglietto per vedere un’esibizione sui Macchiaioli.

Ci sono momenti in cui avere l’abitudine di portare un libro sempre con sé salva da un sacco di noia: per esempio quando stai aspettando un’amica per fare pranzo ma lei è in ritardo. La soluzione quindi è quella di mettersi comodi, prendere il romanzo in lettura al momento e distrarsi fino all’arrivo della compagna di pranzi.

Ho sempre considerato la Christie una delle migliori scrittrici di sempre; i suoi gialli hanno rivoluzionato per sempre il genere della letteratura poliziesca e creato personaggi indimenticabili e affascinanti come pochi. Ma nella sua lunga carriera, miss Agatha non si è limitata alle avventure di Poirot e Miss Marple, e nel suo diario di viaggio ‘Viaggiare è il mio peccato’ l’autrice descrive, con stile scorrevole ed evocativo, varie avventure vissute in Medio Oriente durante gli scavi archeologici organizzati insieme al secondo marito.

Adoro Asimov, sebbene non abbia letto ancora tutto ciò che vorrei di suo. Un ciclo che ho concluso e amato dalla prima all’ultima pagina è quello di Lucky Starr, giovane ranger spaziale che indaga e risolve misteri in giro per il nostro sistema solare nel tentativo di aiutare il Consiglio della Scienza ad evitare un conflitto armato e potenzialmente disastroso con il sistema di Sirio. Ne ho parlato in modo più approfondito nell’articolo sulle saghe consigliate che trovate qui. In quanto al quadro, lasciate che mi lodi per qualche istante: dipinsi ad olio la copia del capolavoro di Van Gogh mentre era in Spagna, durante il terzo anno di liceo e ne vado fierissima. Ci vollero un sacco di ore, ma furono tra le più belle di tutta la mia carriera scolastica.

Quando un libro mi piace lo divoro in pochissimo tempo. Se poi suddetto romanzo contiene un colpo di scena dietro l’altro, è scritto benissimo ed è estremamente originale, beh, 600 pagine in un pomeriggio non sono poi così tante.

Viaggi indimenticabili richiedono letture altrettanto indimenticabili. Ammetto di averci messo quasi un mese intero per finire Il nome della Rosa, ma buona parte la lessi sulla spiagge di Nizza e Cannes ed è qualcosa che non scorderò mai.

Ellis Peters e Fratello Cadfael sono e saranno sempre un’altra tappa fondamentale nel mio viaggio da lettrice, almeno quanto Il Mostro della Montagna. Conobbi questa serie grazie a una’amica di famiglia e ricordo di aver letto tutti i libri disponibili nella biblioteca di Garessio, il paesino dove ci andavamo tutti gli anni per le vacanze estive, in pochissimo tempo. Anni dopo trovai un paio di altri titoli che non avevo ancora letto, sempre nella stessa biblioteca, e scattai questa foto con uno di essi nel giardino fiorito della nostra casa. E’ la rappresentazione visiva di tutti quei pomeriggi estivi passati sulle scale vicino alla camera dove mio fratello dormiva, intenta a divorare centinaia di romanzi gialli: le rose che mamma curava durante tutta l’estate e i libri che io leggevo con fame vera e propria.

In ostello ci sono moltissimi romanzi e fumetti. Alcuni portati da me e i miei genitori, altri lasciati da ospiti durante i loro soggiorni da noi; ne abbiamo in italiano, in inglese, in spagnolo (comprati a Madrid prima di tornare definitivamente in Italia, almeno per ora) e svariate altre lingue straniere. Ogni tanto non resisto e io stessa ne prendo un paio: uno degli ultimi è stato quello in foto, ovvero una copia usata e in inglese de L’Idiota di Dostoyevsky. Lo sto ancora leggendo, perché è lunghissimo, ma mi piace davvero tanto. E’ uno spaccato interessante e spietato sull’aristocrazia/borghesia russa e le loro macchinazioni così come la visione astratta e affaristica dell’amore e le passioni che essa causa. C’è poco da fare: se questo libro è un classico, un motivo ci sarà.

Ammetto che la qualità di questa foto non è il massimo, ma vado fierissima dell’idea alla base di essa: volevo provare a ricreare un baule pieno di tesori, immagine che richiama immediatamente i pirati e i loro bottini magnifici. Ho usato orecchini, conchiglie, pietre colorate, centesimi e monete straniere che avevo in casa. L’avrei fatto con ghinee, pezzi da otto, reales, ducati e fiorini, ma al momento ne sono sprovvista, quindi faccio la figura da poraccia e posto la foto comunque.

Ultima, almeno per ora, è la foto messa oggi:

La storia di Moll Flanders mi ha affascinato moltissimo e mi ha ricordato un podcast argentino ascoltato qualche tempo fa, ovvero Pernocte; le puntate sulle lavoratrici sessuali e femministe offre molti spunti di riflessione e discussione e consiglio davvero a tutti sia il libro che il podcast!

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