Appunti di (ri)lettura · Libri

Appunti di (ri)lettura: Lo Scontro dei Re

Come avevo previsto, ci ho messo una vita a finire il secondo volume del Trono di Spade: in questo caso, ”una vita” significa una decina di giorni, ma dati i miei ritmi normali è davvero tanto tempo per finire un solo libro.

In un modo o nell’altro sono comunque arrivata viva alla fine, sebbene un po’ annoiata. Io l’avevo detto, il secondo romanzo è più noioso del primo e del terzo. In più sto aspettando da un momento all’altro il famoso Red Wedding, in parte perché non vedo l’ora di smettere di preoccuparmi degli errori di Robb e Cat (suona un po’ crudele…) e in parte perché voglio vedere Brienne e Jaime viaggiare in giro per i Sette Regni (e zombie!Cat. Zombie!Cat è importante e non capisco perché l’abbiano ignorata nella serie).

Da quello che sappiamo dai capitoli di Jon e Dany, la magia si sta risvegliando nel mondo. E sembra che tutti ignorino questo fatto meno Osha, la selvaggia fatta prigioniera da Robb Stark. La donna vive a Winterfell come prigioniera/serva in cucina ma sembra legare fin da subito con Bran e Rickon, cosa che alla fine del libro salverà i due bambini; mentre il maestro Luwin e il resto del mondo non presta attenzione alla magia (nonostante i sogni di Bran e Jojen), Osha parla delle leggende e dei mostri con certezza e timore, convinta che la vera guerra debba ancora iniziare.

Ho una domanda che mi tiene sveglia la notte (non è vero, ma rende l’idea): cosa vuole Melisandre????? La Donna Rossa arriva, seduce la regina Selyse con la sua religione, convince il re Stannis e tutti i suoi uomini a convertirsi e guida il re, riuscendo addirittura a fargli uccidere il suo stesso fratello. Tutto fantastico, ma io mi chiedo perché lei lo stia facendo. Si tratta solo di piegare un regno intero alla sua religione, come una guerra santa? O cerca il potere che può ottenere se l’uomo che lei sta guidando diventa re? Cosa vuole davvero questa donna????

Sempre restando sulla famiglia Baratheon/Florent, mi chiedo chi abbia davvero il potere tra Stannis e Selyse. Stannis sarà anche il re, quello che comanda, ma la maggior parte dei signori con lui vengono descritti da Davos come uomini della regina e Melisandre è arrivata nel castello tramite Selyse, quindi non so chi tra i due coniugi sia davvero sul trono.

Theory time: credo che la ragione principale per cui ci ho messo tanto a finire la storia sia la divisione dei capitoli nei vari personaggi. Mi spiego meglio: ci sono personaggi e storylines che non mi importano più di tanto, almeno per ora, ovvero Bran e Cat. Verso la fine dei libri i due hanno ruoli più interessanti, ma per quasi 600 pagine mi annoooooooooooiano a morte. Sansa, Theon, Jon e Dany sono okay, ma fanno poco o nulla, lamentandosi e piangendo come bambini (Sansa e Theon) o gironzolando in giro senza grandi risultati (Dany la seguiamo per cinque capitoli nei quali attraversa un deserto, vede dei fantasmi e parte in barca. Un po’ poco per 800+ pagine…). Davos, che mi piace moltissimo, è presente nel prologo e tre capitoli; Arya la vediamo più spesso ma anche lei non fa molto, mentre finalmente Tyrion si mette in gioco, difende la città, fa politica, crea e distrugge alleanze… C’è poco da fare, Tyrion è la colonna portante del romanzo.

Robb non ha nessun diritto a farsi nominare Re, se non forse voler fare giustizia per il padre. Ma anche così, tra i quattro sovrani presenti al momento, il Giovane Lupo è quello che più si avvicina a un potenziale usurpatore.

Arya potrebbe chiedere a Jaqen di uccidere Tywin e Gregor Clegane mentre sono tutti ad Harrenhal e si risolverebbero un sacco di problemi.

Un particolare che ho notato spesso anche nel primo libro è come moltissimi uomini parlino di voler compiere grandi azioni per essere ricordati nel tempo: quello che vogliono è coprirsi di gloria e onore e vedere le loro azioni descritte in canzoni e ballate che i bardi renderanno immortali. Mi sembra un’interessante riflessione sul potere della memoria e come tutti vogliano essere ricordati come figure leggendarie, cavalieri, re e gran signori giusti e onorevoli che il popolo amava o temibili guerrieri e conquistatori sanguinari.

Ultimo dettaglio: Catelyn è diventata molto più sopportabile (sebbene ancora un po’ noiosa) da quando ha lasciato Winterfell. E non solo perché finalmente fa qualcosa oltre a piangere e insultare Jon, ma soprattutto perché inizia a cambiare e a lottare per i suoi figli attivamente. Diventa forte restando fedele a se stessa e le sue credenze, ma si dà da fare per poter aiutare Robb in tutto e per tutto, anche quando non è d’accordo con lui.

Ora vado a leggere Tormenta di Spade, non vedo l’ora di vedere Joffrey morire molto, moooolto dolorosamente e lentamente. See ya!

PS: Rickon (accompagnato da Osha) scompare per i prossimi due libri. Spero che nel quinto ne parlino, perché ho il sospetto che il bambino possa ancora servire alla trama. Non so come però.

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