Film · Netflix · Serie e Film

Il problema principale di Thunder Force è la discriminazione (Netflix 2021)

Un paio di giorni fa ho visto Thunder Force con una mia amica, e per quanto all’inizio abbia apprezzato una serie di aspetti, più ci penso più mi rendo conto che la storia in realtà è un disastro.

Partiamo dagli aspetti positivi: mi sono piaciute le protagoniste. Non abbiamo mai visto eroine di mezza età e sovrappeso ed è stato un cambio fantastico. I personaggi sono molto interessanti e abbastanza ben sviluppati, sebbene non cambino affatto da quando erano bambine all’inizio del film fino alla fine. Nota positiva il fatto che il personaggio della Spencer sia una madre single di grande successo e ancora maggior intelligenza. Anche la figlia mi è piaciuta molto, sebbene la vediamo meno. Ho apprezzato anche il modo in cui le due protagoniste comunicano e risolvono i problemi che sorgono tra di loro senza cercare di cambiarsi a vicenda.

Detto ciò, il mio problema è con il modo in cui è stato costruito l’universo di Thunder Force. La storia inizia con una mini sequenza spiegandoci che negli anni ’80 dei raggi cosmici hanno colpito la terra, dando poteri magici ai sociopatici. Solo i sociopatici. Che, ovviamente, diventano tutti criminali e terroristi da un momento all’altro. Ma fate sul serio??????????????

Avete presente gli X-Men, che vengono marginati dalla società, terrorizzata dai loro poteri, che li discrimina costantemente? Tutta la saga si concentra sulla loro lotta per ottenere diritti basilari che sono loro negati. La storia degli X-Men è una potente metafora sul razzismo e su come la società spesso veda il “diverso” come un pericolo che va annientato.

E in tutto questo, nel periodo storico che stiamo vivendo, cosa fa Thunder Force? Esattamente quello che non deve, rendendo il diverso il nemico. Non solo ora chi ha una personalità diversa dalla norma è cattivo, ma diventano mostri che attaccano e uccidono completamente a caso, venendo dipinti come esseri incapaci di controllarsi e dotati di poteri enormi che nessun altro “buono” (ovvero persona non sociopatica) ha. Ma vi sembra possibile?

E dire che sarebbe bastato poco per rendere il tutto meno problematico. Nella storia, il cattivo principale è King, candidato a sindaco e anche lui Miscredente (ovvero sociopatico). King usa la paura che il pubblico prova per i Miscredenti per creare falsi attentati a se stesso in modo da controllare il voto e diventare sindaco; per farlo collabora con Laser, una Miscredente molto potente e senza pietà.

Se avessero lasciato King umano e normale avrebbero potuto creare una critica sociale molto più sottile e utile: durante i titoli iniziali potevano mostrare quando i Miscredenti fossero discriminati, odiati, magari anche attaccati senza motivo, al punto che per sopravvivere non avevano altra scelta che darsi al crimine, invece di impazzire e imitare il figlio di John Dillinger e Ted Bundy fin dal primo secondo. King, ricco e senza pelo sullo stomaco, avrebbe potuto proporsi loro come unica possibilità di sopravvivenza, di fatto rendendo i Miscredenti completamente dipendenti da lui e marionette senza altra scelta. In questo modo la storia di base sarebbe rimasta molto simile, ma dando ai sociopatici la possibilità di riscattarsi alla fine, e il film avrebbe criticato sia i ricchi per lo sfruttamento dei disperati, sia la società per aver creato quei disperati in primo luogo.

In questo modo invece Thunder Force si rivela un disastro con una morale di fondo orribile e discriminatoria, cosa che rovina anche le parti belle e divertenti, tipo vedere Melissa McCarthy allenarsi per diventare la nuova Captain America (anche se avrei fatto a meno di vedere la sua dieta composta solo da pollo crudo).

Unica che si salva è Pom Klementieff, ovvero Laser, perché sono molto gay e vedere donne bellissime e cazzute sparare laser e distruggere cose è per me un’esperienza mistica, anche e soprattutto se il film vuole che le odi.

3 pensieri riguardo “Il problema principale di Thunder Force è la discriminazione (Netflix 2021)

  1. E’ tipico di molti politici proporsi agli elettori come unica possibilità di sopravvivenza, come una sorta di Messia che irrompe sulla scena e trova il modo di risolvere tutti i problemi. Bisogna diffidare dai politici che impostano in questo modo la propria comunicazione, perché chi si pone come un nuovo Messia è di norma un politico accentratore, che vuole fare tutto lui e detenere lui tutto il potere: di conseguenza, con uno come lui al comando si rischia seriamente di sprofondare in una dittatura più o meno mascherata.

    Piace a 1 persona

Lascia un commento